Dedica III: a Emanuele Luzzati, in mortem
E così te ne sei andata d’inverno,
minuta e indifesa creatura dagli occhi limpidi.
Non avresti potuto lasciarci che in inverno,
perché chi se ne va in questa stagione
lo fa proprio come hai fatto tu, in punta di piedi.
Hai voluto ancora una volta richiamarci alle nostre disattenzioni,
a modo tuo, con la tua solita dolcezza,
andandotene così com’eri arrivata un giorno, timidamente,
sulla punta di quei tuoi piedini freddi e tremanti
che pure desideravano tanto conoscere il mondo.
a modo tuo, con la tua solita dolcezza,
andandotene così com’eri arrivata un giorno, timidamente,
sulla punta di quei tuoi piedini freddi e tremanti
che pure desideravano tanto conoscere il mondo.
Ma che ne sapevi tu, del mondo?
Tu che eri incapace di specchiarti in esso
se non sbirciandoci di traverso con quel tuo sguardo infantile;
forse nemmeno ti è mai piaciuto questo nostro mondo
abbandonato dalla bellezza, tu che quella bellezza l’avevi
............................................addosso umilmente,
che non cercavi consolazione né riparo, e il mondo stesso
dall’alto della tua visione incantata, senza pensarci due volte,
hai inondato d’amore.
Tu che eri incapace di specchiarti in esso
se non sbirciandoci di traverso con quel tuo sguardo infantile;
forse nemmeno ti è mai piaciuto questo nostro mondo
abbandonato dalla bellezza, tu che quella bellezza l’avevi
............................................addosso umilmente,
che non cercavi consolazione né riparo, e il mondo stesso
dall’alto della tua visione incantata, senza pensarci due volte,
hai inondato d’amore.
Per questo non ci lasci solo la bellezza, ma quel tuo sereno distacco
dal quale ammiccavi segretamente, quel candore del poeta bambino
che contempla con tale coraggio l’esistenza che a un suo solo sospiro,
al solo suo sguardo essa diventa improvvisamente mansueta.
dal quale ammiccavi segretamente, quel candore del poeta bambino
che contempla con tale coraggio l’esistenza che a un suo solo sospiro,
al solo suo sguardo essa diventa improvvisamente mansueta.
Ora sorride felice il tuo fragile animo, e tu,
nel mondo di sogni che con tenera dedizione ti sei modellato,
corri dietro agli sfavillanti arcobaleni
delle tue chiassose e vagheggianti figurine;
ravvivi con cura il rosa tenue delle vesti,
il celeste impalpabile degli ornamenti,
il rosso voluttuoso dei panneggi. E ridi e piangi con loro!
nel mondo di sogni
corri dietro agli sfavillanti arcobaleni
delle tue chiassose e vagheggianti figurine;
ravvivi con cura il rosa tenue delle vesti,
il celeste impalpabile degli ornamenti,
il rosso voluttuoso dei panneggi. E ridi e piangi con loro!
Così finalmente incomincia il viaggio che da tempo hai preparato,
e mentre tu saltelli raggiante, noi non possiamo che restarcene qua,appesantiti da inesorabili distrazioni.Da quando ci hai lasciati proseguiamo soli;ma guardando alla finestra,il paesaggio fuori ci sembra più sbiadito ora.
e mentre tu saltelli raggiante, noi non possiamo che restarcene qua,appesantiti da inesorabili distrazioni.Da quando ci hai lasciati proseguiamo soli;ma guardando alla finestra,il paesaggio fuori ci sembra più sbiadito ora.