Boris Pasternak (1890-1960) - Carmelo Bene (1937-2002)
1. Le onde ...........................2. In morte di Majakovskij
...

Wednesday, November 29, 2006
Monday, November 20, 2006
Giuseppe Ungaretti
L'isola
A una proda ove sera era perenne
di anziane selve assorte, scese,
e s'inoltrò
e lo richiamò rumore di penne
ch'erasi sciolto dallo stridulo
batticuore dell'acqua torrida,
e una larva (languiva
e rifioriva) vide;
ritornato a salire vide
ch'era una ninfa e dormiva
ritta abbracciata a un olmo.
In sé da simulacro a fiamma vera
errando, giunse a un prato ove
l'ombra negli occhi s'addensava
delle vergini come
sera appiè degli ulivi;
distillavano i rami
una pioggia pigra di dardi,
qua pecore s'erano appisolate
sotto il liscio tepore,
altre brucavano
la coltre luminosa;
le mani del pastore erano un vetro
levigato da fioca febbre.
Giuseppe Ungaretti, 1925 - da La fine di Crono, in Sentimento del tempo (1933)

A una proda ove sera era perenne
di anziane selve assorte, scese,
e s'inoltrò
e lo richiamò rumore di penne
ch'erasi sciolto dallo stridulo
batticuore dell'acqua torrida,
e una larva (languiva
e rifioriva) vide;
ritornato a salire vide
ch'era una ninfa e dormiva
ritta abbracciata a un olmo.
In sé da simulacro a fiamma vera
errando, giunse a un prato ove
l'ombra negli occhi s'addensava
delle vergini come
sera appiè degli ulivi;
distillavano i rami
una pioggia pigra di dardi,
qua pecore s'erano appisolate
sotto il liscio tepore,
altre brucavano
la coltre luminosa;
le mani del pastore erano un vetro
levigato da fioca febbre.
Giuseppe Ungaretti, 1925 - da La fine di Crono, in Sentimento del tempo (1933)

Friday, November 10, 2006
Sono il cavaliere inesistente, che si beffa della vita e della morte,
che ride di sé stesso ma sorride alle donne.
Ho un mondo che è soltanto mio, di cui tutti si burlano, io compreso.
Un mondo senza senso e senza scopo, dal quale contemplo
silenzioso l'esistenza, indifferente al cielo e all'inferno.
Ingmar Bergman - Det Sjunde inseglet [Il settimo sigillo], 1957
1.....................................2
...
1. Ingmar Bergman (1918-2007)
2. Albrecht Dürer - Ritter, Tod und Teufel [Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo], 1513-14
Harris Brisbane Dick Fund, 1943 (43.106.2)
The Metropolitan Museum of Art, New York ©
che ride di sé stesso ma sorride alle donne.
Ho un mondo che è soltanto mio, di cui tutti si burlano, io compreso.
Un mondo senza senso e senza scopo, dal quale contemplo
silenzioso l'esistenza, indifferente al cielo e all'inferno.
Ingmar Bergman - Det Sjunde inseglet [Il settimo sigillo], 1957
1.....................................2


1. Ingmar Bergman (1918-2007)
2. Albrecht Dürer - Ritter, Tod und Teufel [Il Cavaliere, la Morte e il Diavolo], 1513-14
Harris Brisbane Dick Fund, 1943 (43.106.2)
The Metropolitan Museum of Art, New York ©
Saturday, November 04, 2006
Pier Paolo Pasolini

Alla mia nazione
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
Pier Paolo Pasolini - da Poesie incivili (aprile 1960)
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,
governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,
funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci
pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.
E solo perché sei cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.
Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.
Pier Paolo Pasolini - da Poesie incivili (aprile 1960)
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1. Edvard Munch - Skrik [L'urlo], (1893)
...(Oslo, Munch-museet)
...(Oslo, Munch-museet)
2. Pier Paolo Pasolini
Friday, November 03, 2006
Elena Pulcini - Riflessioni (Real Audio)

1. sulla Filosofia (09 ottobre 2006) - ascolta
2. sulla paura (10 ottobre 2006) - ascolta
3. sulla perdita del futuro (11 ottobre 2006) - ascolta
4. sull'etica della responsabilità (12 ottobre 2006) - ascolta
5. sui beni comuni (13 ottobre 2006) - ascolta

Raffaello - Platone
(particolare da La Scuola d'Atene, 1509-11 - Stanza della Segnatura, Vaticano)

1. sulla Filosofia (09 ottobre 2006) - ascolta
2. sulla paura (10 ottobre 2006) - ascolta
3. sulla perdita del futuro (11 ottobre 2006) - ascolta
4. sull'etica della responsabilità (12 ottobre 2006) - ascolta
5. sui beni comuni (13 ottobre 2006) - ascolta

Raffaello - Platone
(particolare da La Scuola d'Atene, 1509-11 - Stanza della Segnatura, Vaticano)
Thursday, November 02, 2006
…calpesto la vigliaccheria degli uomini, rifiuto ogni consolazione e ogni inganno puerile e ho il coraggio di sostenere la privazione di ogni speranza, mirare intrepidamente il deserto della vita, non dissimularmi nessuna parte dell’infelicità umana, ed accettare tutte le conseguenze di una filosofia dolorosa, ma vera…
Giacomo Leopardi, Dialogo di Tristano e di un amico, 1832

Dante e Virgilio nella selva dei suicidi
(Divina commedia, Inferno - MS. Holkham misc. 48, p. 20)
Bodleian Library – University of Oxford ©
Giacomo Leopardi, Dialogo di Tristano e di un amico, 1832

Dante e Virgilio nella selva dei suicidi
(Divina commedia, Inferno - MS. Holkham misc. 48, p. 20)
Bodleian Library – University of Oxford ©
Dedica II
Da quando ti ho lasciata la mia vista è schiava del cuore,
e l’occhio che dovrebbe guidare ogni mio passo,
abbandonato il suo compito, è in parte cieco;
sembra vedere, ma in realtà è distante,
non forgia più alcuna immagine d’uccelli, di fiori,
nessuna forma che possa sedurre il cuore stesso,
né degna di attenzione la stessa mente,
né il suo fugace sguardo coglie l’immagine che lo fronteggia;
che scorga la più incantevole o la più disgustosa visione,
l’essere più dolce o quello più deforme,
la collina o il mare, la notte o il giorno,
a tutto esso dona le tue sembianze.
Incapace di contenere altro, colmo di te soltanto,
il mio cuore rende falso ciò che vedo.
Da quando ti ho lasciata la mia vista è schiava del cuore,
e l’occhio che dovrebbe guidare ogni mio passo,
abbandonato il suo compito, è in parte cieco;
sembra vedere, ma in realtà è distante,
non forgia più alcuna immagine d’uccelli, di fiori,
nessuna forma che possa sedurre il cuore stesso,
né degna di attenzione la stessa mente,
né il suo fugace sguardo coglie l’immagine che lo fronteggia;
che scorga la più incantevole o la più disgustosa visione,
l’essere più dolce o quello più deforme,
la collina o il mare, la notte o il giorno,
a tutto esso dona le tue sembianze.
Incapace di contenere altro, colmo di te soltanto,
il mio cuore rende falso ciò che vedo.
Rosso Fiorentino - Angelo musicante
(1520 circa - Galleria degli Uffizi, Firenze)
Dedica I
Il mio ultimo pensiero appena prima di dormire è per te
e così al risveglio, il mio primo pensiero è quello che corre a te.
Similmente per tutto il giorno la mia mente non trova pace
mentre rincorre la tua immagine in ogni istante,
come nell’oscurità della notte gli occhi stanchi di un viandante
inseguono disperati la luce delle stelle per non smarrire il sentiero.
Francesco Sgroi - Sogno d'amore con accompagnamento musicale (1992)
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