Saturday, November 04, 2006

Pier Paolo Pasolini



Alla mia nazione
Non popolo arabo, non popolo balcanico, non popolo antico
ma nazione vivente, ma nazione europea:
e cosa sei? Terra di infanti, affamati, corrotti,

governanti impiegati di agrari, prefetti codini,
avvocatucci unti di brillantina e i piedi sporchi,

funzionari liberali carogne come gli zii bigotti,
una caserma, un seminario, una spiaggia libera, un casino!
Milioni di piccoli borghesi come milioni di porci

pascolano sospingendosi sotto gli illesi palazzotti,
tra case coloniali scrostate ormai come chiese.
Proprio perché tu sei esistita, ora non esisti,
proprio perché fosti cosciente, sei incosciente.

E solo perché sei
cattolica, non puoi pensare
che il tuo male è tutto male: colpa di ogni male.

Sprofonda in questo tuo bel mare, libera il mondo.


Pier Paolo Pasolini - da Poesie incivili (aprile 1960)
1.......................................2
1. Edvard Munch - Skrik [L'urlo], (1893)
...(Oslo, Munch-museet)
2. Pier Paolo Pasolini

4 comments:

Anonymous said...

Grazie per il tuo passaggio da me. Ricambio il piacere di passare in un blog così completo.
Ci terremo in contatto.

The Music Stalker said...

Grazie, ma sono solo un principiante.. ho appena esordito nel genere!

Eleonora Baldwin said...

Scritta nel 1960 e parla dell'Italia di adesso. Inarrivabile, visionario, chiaroveggente.

Ho sempre amato questa fra le Incivili.

Grazie d'essere passato al mio piccolo blog. Complimenti per questo tuo tempio dell'arte.

María José said...

"Ha pasado algún tiempo. El tiempo pasa y no deja nada. Lleva, arrastra muchas cosas consigo. El vacío, deja el vacío. Dejarse vaciar por el tiempo como se dejan vaciar los pequeños crustáceos y moluscos por el mar. El tiempo es como el mar. Nos va gastando hasta que somos transparentes..." ÁNGEL VALENTE. He aquí la angustia del ser humano...

Gracias por el comentario en mi blog. Rilke é grande e la poesia anche. Tienes un blog interesante y particular.